Il Borgo di Ischia PonteUn'appassionante storia lunga 2.000 anni

Lo storico borgo dei pescatori

L'antico Borgo di Celsa è oggi una meta imprescindibile per godere del mare e conoscere le origini di Ischia.

Il borgo di Celsa

Il Borgo marinaro di Ischia Ponte è il cuore "storico" dell'intera isola. Nato a ridosso dell'isolotto (anticamente conosciuto come Insula Minor) ove sorge il Castello, è stato il primo insediamento abitato a partire già dall'epoca medievale e ha seguito le sorti della roccaforte, contesa nel corso dei secoli - insieme all'intera isola - da dinastie e popoli di mezza Europa (Saraceni, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi Austriaci, Borboni e Francesi fino all'unità di Italia) per la sua posizione strategica di controllo del Golfo di Napoli.

Il Borgo di Mare nel XIII secolo, con l'arrivo dei frati agostiniani che ben presto si dedicarono alla produzione e al redditizio commercio della seta, venne chiamato Borgo dei Gelsi o di Celsa proprio dalle grandi e profumate piantagioni di alberi piantate dai frati nei terreni circostanti il convento e l'attuale Chiesa Cattedrale di Ischia Ponte.

Chiese, colorate case di pescatori e grandi palazzi nobiliari

Nel 1700, con la fine delle incursioni dei pirati, le famiglie aristocratiche che vivevano protette all'interno del Castello lo abbandonarono per trasferirsi nel Borgo e costruire i numerosi e splendidi palazzi nobiliari che ancora oggi fiancheggiano il corso principale di Ischia Ponte. Con una passeggiata guidata tra i vicoli storici di Ischia Ponte è facile cogliere la storia del Borgo nel suo contrasto tra le piccole e colorate case dei pescatori e i grandi palazzi patrizi, ai quali si alternano torri di avvistamento ed edifici pubblici e religiosi.

Anche le Chiese raccontano questa bipolarità sociale con la secolare rivalità tra la chiesa di proprietà dei pescatori (oggi Chiesa dello Spirito Santo) e quella dei frati agostiniani (oggi Cattedrale di Santa Maria Assunta): l'inconsueta proprietà dei pescatori del Borgo di una chiesa, la cui proprietà si tramanda ancora oggi di padre in figlio, iniziò nel 1600 e venne finanziata con i proventi della pesca per fronteggiare la sopraffazione dei frati agostiniani nei confronti dei ceti più deboli, dare loro un luogo di culto e promuovere un mutuo soccorso.

Per una visita completa del Borgo non può infine mancare una visita al suggestivo Castello Aragonese: di proprietà privata, è visitabile tutto l'anno a pagamento.

La Baia di Cartaromana, la Torre Guevara e la chiesina di Sant'Anna

Con una visita dal mare accompagnati da una guida locale è possibile cogliere, oltre al suo inconfondibile prospetto settentrionale che testimonia perfettamente la convivenza tra classi diverse, anche tutti quegli aspetti del Borgo non visibili da terra: la splendida Baia di Cartaromana sulla quale si riflette il Castello Aragonese, la Torre Guevara (o Torre di Michelangelo: leggenda vuole che nel 1500 vi abbia soggiornato Michelangelo, sentimentalmente legato, in segreto, a Vittoria Colonna, poetessa e moglie di Francesco Ferrante d'Avalos, che allora dimoravano nel Castello), la chiesina medievale di S. Anna con l'annesso cimitero colerico che ispirò Arnold Böcklin per il suo dipinto più famoso, "L'isola dei morti", e che nasconde sotto il livello del mare l'antico insediamento romano di Aenaria.
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